Questo blog lo dedico ai folli...agli anticonformisti...ai ribelli, ai piantagrane... a tutti coloro che vedono le cose in modo diverso.
Costoro non amano le regole, specie i regolamenti, e non hanno alcun rispetto per lo status quo. Potete citarli, essere in disaccordo con loro. Potete glorificarli o denigrarli...ma l'unica cosa che non potrete mai fare, è ignorarli.
Perchè riescono a cambiare le cose...perchè fanno progredire l'umanità. E mentre qualcuno potrebbe definirli folli, noi ne vediamo il genio. Perchè solo coloro che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo, lo cambiano davvero.

" Gesù ha servito l'intera umanità.." - " Allora come minimo era Caposala..."

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lunedì 6 febbraio 2012

Assunta sulla fiducia...mal riposta

Come ho preannunciato 7 ore fa, neanche con la bufera più violenta gli imbecilli si fermano. Figuriamoci se la bufera finisce, quanti ne scappano. La serata di stasera è l'esempio più lampante.

Parto con un tavolo di vecchi. Ricordo che la mia postazione, il mio regno è il bar. Anche se in caso di emergenza o calamità scendo in sala, o prendo comande, io sono la barista. Stasera ho fatto entrambe.
Spino le bibite, e le porto al tavolo. Non faccio in tempo a poggiare il vassoio che i vecchi mi assalgono tipo rottweiler:
" Invece di portarci da bere, portateci il secondo. E' un'ora che aspettiamo"
" Non è possibile, è vero, portateci da mangiare"

Io me li guardo per un secondo, li faccio sfogare, non gli ho neanche posato le bibite sul tavolo. Li ho fatti finire, giusto per essere gentile. Poi parlo.

" Signori, mi spiace deludervi. Ma io non ho la più pallida idea di cosa state parlando. E vi spiego perchè: punto primo, io sono al bar, sono la barista. Secondo, non vi ho preso l'ordine e non vi ho servito. Comunque, se vi calmate, riprendete fiato e mi spiegate cosa è successo, posso fare qualcosa "

Una vecchia di loro azzarda: " Eh no ma lei non centra niente poverina...è la barista"
Eppure io continuo.
" Cosa vi manca dunque? "

" Eh no perchè a me manca il secondo! E' un'ora che aspettiamo."
Li guardo. Li lascio sprecare fiato un altro po' e infine
" Ah mi dispiace, non ne so nulla. Non so perchè il secondo tardi"

Ritorno alla mia postazione, il mio rifugio, conquistato meritatamente dopo due anni di scontri fisici e verbali con i buzzurri che popolano la sala. Lì, protetta da ogni cosa, da lamentele e scocciature che mi hanno provocato nei mesi solo travasi di bile.
Purtroppo, a tratti, quando i colleghi sono impegnati o con qualche tavolo, o a prendere già qualche ordinazione, a prendere piatti, a portare qualche cosa, chi esce sono io. Sono io che rimetto piede nella giungla.
Faccio due caffè. Un deca e un espresso. Copro il deca con la bustina dello zucchero e lo porto al tavolo
" Ecco a lei il suo deca"
" Ah grazie...ma è sicura che è deca? "
{ Brutto imbecille. Per chi cazzo mi hai preso? Per una cerebrolesa? }
" Di solito una buona barista sa quale caffè è deca e quale no, perchè si vede dal colore. Nel caso li faccia, a meno che non soffra di Alzheimer precoce, se lo ricorda dove lo mette. Io però sono stata assunta sulla fiducia. Mal riposta per di più "
Giro il culo e vo.
Passi che devo sopportare, ma passar da scema no.


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