Questo blog lo dedico ai folli...agli anticonformisti...ai ribelli, ai piantagrane... a tutti coloro che vedono le cose in modo diverso.
Costoro non amano le regole, specie i regolamenti, e non hanno alcun rispetto per lo status quo. Potete citarli, essere in disaccordo con loro. Potete glorificarli o denigrarli...ma l'unica cosa che non potrete mai fare, è ignorarli.
Perchè riescono a cambiare le cose...perchè fanno progredire l'umanità. E mentre qualcuno potrebbe definirli folli, noi ne vediamo il genio. Perchè solo coloro che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo, lo cambiano davvero.

" Gesù ha servito l'intera umanità.." - " Allora come minimo era Caposala..."

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.


sabato 31 dicembre 2011

31 Dicembre in Tangenziale

Per me il Capodanno è iniziato alle 5 del pomeriggio. Orario in cui ho attaccato a lavorare, in attesa che arrivasse il bordello. Fortuna che i capi hanno avuto la brillante idea di togliere il Menu di capodanno e fare tutto alla carta, ad eccezione di due cene a vassoio, una delle quali, col solito culo è toccata a me. Da non dimenticare i 280 in discoteca, che previa maledizione mia, lanciata con tutto il cuore, si sono ridotti a 160. Metà decimati dall'influenza. Il servizio vero e proprio inizia alle 8 e mezzo, o comunque poco più. E già noi eravamo stanchi di quei tran tran continui con tavoli, prolunghe e decorazioni di frutta al centro tavola. Quello è stato uno dei momenti in cui ho davvero ragionato da missionaria: chili e chili di frutta usata per delle semplici decorazioni, per poi ritrovarla a fine servizio infilzata di stelle di natale come bamboline vodoo. E c'è gente che muore di fame al mondo...Robba da sperare in una crisi talmente grosso, da ridurre la gente a mangiare anche il picciolo!!
Insomma, inizia la serata, e lascio immaginare l'umore che c'era...
Personalmente non ho idea di cosa sia successo in sala, perchè io non vedevo niente e nessuno. E penso anche i miei colleghi. Ci mancavano le strisce sul viso e sembravamo fanatici di guerra...
Parto con questa cena a vassoio, cena di pesce, nella veranda.Nulla di che, perlomeno erano tranquilli. Credo di averli ingozzati con l'imbuto, e colui che doveva aiutarmi a servire, sparisce misteriosamente nel bordello della sala. Li licenzierei tutti a volte...

Non so come ma, prima di mezzanotte riesco a portargli le bottiglie di spumante. Il megaschermo era sintonizzato su un classico programma che trasmette il conto alla rovescia in diretta. Tutto il ristorante s'era fermato. I miei colleghi di sopra davanti al tv della sala, io di sotto, davanti al megaschermo della saletta.
- 30 secondi al 2012.

Mi stavo gustando quel momento...mi sentivo una persona NORMALE...Ma...a 30 secondi dal nuovo anno, una vecchia azzarda ad alzare il ditino..."Scusi?"
Botti di capodanno anticipati. Ho scaricato tutta la mia frustazione su quella vecchia di merda, che cosa mai avrà voluto a 30 secondi dalla mezzanotte?

" No Signora. Adesso aspetta...è capodanno anche per me!"
Ho girato i tacchi e me ne sono andata...Che peccato che non ci fosse nessuno ad assistere al mio trionfo...Era una vita che sognavo di farlo.
Scocca finalmente la mezzanotte..Tutti festeggiano, io saluto i miei colleghi, sala e cucina, i capi, e poi mi fiondo a tracannare due bicchiere di prosecco...digiuna...

" Ma non eri triste?" Mi domanda un mio collega, visto il mio stato euforico..
" E' tutt'ora una serata di merda..ma almeno - mostrandogli il secondo calice di prosecco - adesso mi tolgo un po di soddisfazioni...

Ritorno dalla vecchia mezza imbenzinata. " Signora, che voleva prima?"
" Ma a noi lo spumante non l'ha portato..."
Guardo il tavolo. 4 bottiglie...
"Signora...ce ne sono 4 bottiglie sul tavolo. Poi le si alza la pressione, suvvia.."
Rigiro i tacchi e sparisco dalla loro vista.
Per me il capodanno finisce alle 3 di notte, quando stacco.

Per me il 2012 è iniziato servendo...

venerdì 30 dicembre 2011

Bilancio di fine anno

E' un venerdì sera di fine dicembre. Il venerdì sera prima di Capodanno. Stasera, dopo tanto, sono a casa. Dopo feste, pre-festivi, post-festivi, chiamate di urgenza stile croce rossa, rimpiazzi e via dicendo. E' il giorno prima della fine dell'anno. Ormai, sommando tutto, sono quasi due anni che lavoro nella Tangenziale. Non sono più la ragazzina insicura del ristorante "snob". Ormai sono la vice della vice. O la 2^ Maitre...fate voi. In realtà non sto scrivendo questo post per raccontare qualcosa di entusiasmante. Sto solo esorcizzando quello che sarà domani sera. Se uscirò viva da quel ristorante, bacerò il crocefisso. Mio papà è in garage, mia mamma non mi stressa mai e il mio fidanzato lavora. Nessuno può turbarmi. Come ogni anno, stilo il mio bilancio. Non è un vero e proprio bilancio, sono riflessioni ad alta voce. Questo è stato l'anno può turbolento della mia vita. Molte cose saranno più chiare una volta terminata la mia storia ( Vd. Il bandolo della matassa). Nel giro di 12 mesi ho perso un lavoro, ne ho abbandonato un altro, sono tornata al punto di partenza, nell'inframezzo ho fatto fuori tutte le amicizie, avendo scoperto che valevano molto poco, fino a ritrovarmi ad ora, ad oggi, con un anno che sto per gettarmi alle spalle. Un anno che è volato via veramente troppo veloce, molto più di quanto non sia per un cameriere. Ho fatto i miei buoni propositi, ma so che la mia vita sarà rilegata a quel posto ancora per molto tempo. Seppur detesti il mio lavoro, non ho mai trovato il coraggio di licenziarmi. E quello che mi frena è proprio la paura di fallire in qualsiasi altra impresa io intraprenda. Mi manca ancora la strada giusta.
Ieri sera, appena staccato dal turno, mi sono ritrovata in camerino con la maitre. La crisi è arrivata anche da noi alla fine. La Tangenziale...Avviato com'è, con i clienti che soddisfano i loro desideri nella maniera che altrove non riuscirebbero a farne neanche la metà, con il suo menu vasto e vario...Gli scade il contratto alla maitre, e l'altro ristorante, sempre della stessa gestione, la Provinciale, chiude. Le spese dell'albergo superano gli introiti del ristorante. Decine di persone senza lavoro. L'amaro sospetto che le cameriere di sala della Provinciale, vengano,a chiusura avvenuta, a reclamare il loro posto di anzianità alla Tangenziale. Noi precari saltiamo come biglie. Io sono una delle ultime a saltare per anzianità, ma prima o poi, là dentro ci saranno cambi improvvisi e assurdi.
Nel frattempo quello che mi aspetta è la serata di domani. Una serata lunghissima.
Un giorno non dura più di 24 h...

Vignette





" Ma quel posto non chiude mai? " - My boyfriend Dixit -

La sera dopo dello stordito. 18° in discoteca.
Non c'è mai pace in quel posto..neanche prima della donazione di midollo, chiamato comunemente "31 Dicembre".
Assegnata alla cena a vassoio. 60 ragazzini con il latte ai denti.
Metà sono assenti...
"Mmh..." penso fra me e me " Io, fossi in te rivaluterei le tue amicizie..." dialogo mentalmente con la festeggiata che è a due passi da me..
Insomma, ritorno a essere il jolly della sala. Arriva un tavolo, di sette persone, che mi chiedono un seggiolino per una bambina. Lo vado a recuperare in Culonia e quando ritorno al tavolo, mi si piazza davanti un tipo, all'incirca di 35 anni...
" E' per la sua bambina il seggiolino?" Domando cortesemente.
Il tipo mi guarda, spalanca gli occhi  e la bocca e poi comincia a parlare tedesco con la madre.

Alzo gli occhi al cielo..Ma lo sanno che siamo in Italia e che io parlo italiano? Sembra che ha visto un fantasma...
Mi riavvicino di nuovo, e lo gelo

"Entschuldigen Sie.... Sie können auch mit mir zu sprechen...Ich spreche Deutsch"

( Traduzione: "Mi scusi..può parlare anche con me..Parlo tedesco")

La sua faccia è stata memorabile. Ma certe gente sa che ogni persona parla almeno un'altra lingua, più o meno correttamente? Sono coscienti del fatto che i camerieri non sono cresciuti nei campi, ma possono essere anche laureati? No vero?

Comunque, chiusa la parentesi tedesca, stacco tardi pure ieri sera. Era l'una, passata.
Guardo il telefono.
Un messaggio dal mio ragazzo " Ma quel posto non chiude mai?"

Me lo chiedo anche io.


Isterissima me

Mercoledì Pomeriggio. Ero a casa, e avevo lasciato tutte le commissioni a quel giorno, visto che ho fatto il tour de force sotto le feste. Ho la malsana idea di temporeggiare...del tipo " fumo una sigaretta ed esco..".
Suona il telefono...
Porca della zozza!
E' la Tangenziale...Prenotati improvvisi. Ri porca della zozza.
Tutti i miei giri vanno in fumo. Scollo per andare a pagare l'assicurazione, 280 euro, e non dico altro. Fuggo a mettere la benzina, mentre mamma mi accelera i compiti e mi prepara una cena veloce. Ingozzo modello gabbiano, e parto.
Arrivo lì che veramente avrei ucciso chiunque mi avesse sbarrato la strada.
Arriva un'idiota, mentre io mi stavo gustando un caffè. Una torta in mano, bocca aperta e mi guarda
" Beh?"  gli faccio squadrandomelo
" Il dolce..per la cena di stasera..." e fa per porgermela.
Non ci penso nemmeno, penso fra me e me, sto prendendo il mio caffè, non lo lascio freddare perchè tu hai il dolce in mano. Lo guardo e finisco il mio caffè con calma.

"A che nome la prenotazione?"
Mi riguarda, e mi spara un nome. Controllo nell'agenda. Non c'è traccia di quel nome.
"E' sicuro?". Incespica, lo vedo. Esce fuori, forse dalla moglie, e ritorna, con lo stesso nome.
" Eh..a me hanno detto quello..." lagna, guardandomi pietoso.
" Ho capito.." sbuffo, afferrando la torta. " Andremo a cassaccio..Appena la vedo a cena so a chi va il dolce.."

Ho bel'è capito...La serata degli imbecilli. Borbotto, per poi infilarmi nello spogliatoio.

domenica 25 dicembre 2011

Lo spirito natalizio

Per la stragrande maggioranza della gente, o perlomeno, per quelli che questo lavoro non lo fanno, l'arrivo di una festività include ozio, tempo libero a uffa, regali, hobbies fra i più disparati e notti tarde con gli amici. Se fate i camerieri però, tutto questo non ha senso.
Le festività, o per essere più precisi, le festività SACRE visto che oggi è Natale, rappresentano una delle più grandi rotture di coglioni sulla faccia della terra.
Non solo ci si sente delle merde per lavorare anche il 25 DICEMBRE, ma alla fine per sopravvivere ci si desensibilizza alle feste. Si instaura un meccanismo di protezione dal "festivo", conseguenza del quale tutte le feste diventano giorni comuni. Natale compreso.
Purtroppo per me però, io sono immune alla desensibilizzazione. Io mi incazzo ogni volta come un cinghiale quando arriva la domenica, figuriamoci il 25 Dicembre.
Comunque, tra parentesi ho lavorato.
80 Pax a vassoio, clientela della più disparata, tra le vecchie con la pelliccia, i vecchi con un piede nella fossa, bambini urlanti, e genitori idioti.
Insomma, io ho iniziato il mio Natale bestemmiando come un'eretica, alzata alle 10, fatto colazione con una tazza di latte, e via al lavoro, per staccare SOLO alle 18 di sera, senza pranzo sullo stomaco. In più anche la beffa di vedere questi varcare la soglia del ristorante, senza degnarci neanche di un "Buon Natale", ma solo limitandosi a guardarci come se fossimo alieni.

Poi alla fine m'è uscita la frase velenosa per l'occasione
"No Signora,non siamo alieni appena sbarcati, siamo persone normali che lavorano anche a Natale perchè lei ha perso un'altra preziosa occasione per stare a casa sua "


Detto questo, Buon Natale a tutti, anche a chi lo festeggia solo a quest'ora!

Col Moschin

sabato 24 dicembre 2011

ELOGIO DELLA FOLLIA

A tutti i folli.
I solitari.
I ribelli.

Quelli che non si adattano.
Quelli che non ci stanno.
Quelli che sembrano sempre fuori luogo.
Quelli che vedono le cose in modo differente.
Quelli che non si adattano alle regole. E non hanno rispetto per lo status quo.

Potete essere d’accordo con loro o non essere d’accordo.
Li potete glorificare o diffamare.
L’unica cosa che non potete fare è ignorarli.

Perché cambiano le cose.
Spingono la razza umana in avanti.
E mentre qualcuno li considera dei folli, noi li consideriamo dei geni.

Perché le persone che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo sono coloro che lo cambiano davvero.


S.J.

mercoledì 21 dicembre 2011

Non giudicare mai il quadro dalla cornice - Parte 2 -

In realtà, una volta dimessa dal ristorante di snob pezzi di merda, non rimasi proprio del tutto disoccupata, in quanto, percepito il sentore di rottura imminente di rapporto lavorativo, avevo cominciato a sondare intorno nella zona, così da evitare di rimanere a bocca asciutta. Fu così che, tramite un'amica di allora, venni a sapere di un posto, che chiamerò Tangenziale ( e non esagero). C'è da chiedersi del perchè pur avendo iniziato a odiare questo lavoro, io mi sia rimpantanata di nuovo nello stesso groviglio, e nello stesso lavoro. E' una domanda che paradossalmente mi faccio più ora che ai tempi. Ho anche una risposta, ma non ho l'approvazione da me stessa. Essendomi sentita una perfetta imbranata in questo lavoro, il mio allora egocentrico ego non ammetteva simil debolezza, perciò decisi di tirarmi la zappa sui piedi andandomi a impelagare di nuovo in questo dannato settore, così da dimostrare a me stessa che si sbagliavano, e che quel lavoro io lo sapevo fare molto bene. O perlomeno, che lo avrei imparato. Purtroppo io quella scommessa la vinsi eccome. La vinsi, e quella vittoria più che una soddisfazione rappresentò un doppio giro di catena ai piedi. Catena che tutt'ora porto alle caviglie.

martedì 20 dicembre 2011

I pre-cenni del Natale

E' un'altra serata tarda. Molto tardi. Io, dopo essere stata 3 giorni lontano dal mio blog, torno a riscaldare questa seggiola. Tre giorni di assenza, corrisposti ai 3 giorni del week end lavorativo, dove normalmente non si poltrisce, ma nemmeno si riempe di gentaglia come sotto Natale. Si...è la settimana prima di Natale, e per chi fa il mio lavoro è un inferno. Truppe di cene aziendale, di gente incravattata fino al naso, schiere di mamme con i loro bambini urlatori e noi poveri servi che veniamo dimenticati e rilegati a fare finti sorrisi a tutta quella gente che, dimenticandosi che siamo persone, dimentica anche che è Natale per tutti. Noi compresi.
Ho tre giorni sulle spalle, pochi direte, ma non nel ristorante dove lavoro io: La Tangenziale ( Nome di fantasia, ma rende ve lo garantisco).

giovedì 15 dicembre 2011

Questione di scelte - Parte 1 -

Ho quasi finito di leggere il libro di Steve Dublanica, La resa del Conto, libro che ho quasi divorato in una notte. Poi mi sono messa al pc, e mi sta vendendo voglia di una tazza bollente e colma di caffè.  Più che voglia è bisogno impellente, visto che stare svegli di notte ha anche i suoi lati negativi: devo cominciare a rendermene conto. Sinceramente anche a me le sinapsi si attivano di notte, ma si spengono automaticamente di giorno, dunque è un cane che si morde la coda. Una sinapsi che si è accesa stanotte, non che fosse stata spenta prima, è del perchè io faccio questo dannato lavoro. Se l'è chiesto Dublanica, e me lo chiedo pure io. Pure io credo di aver iniziato per caso, in un periodo di depressione post scuola. 

mercoledì 14 dicembre 2011

Soddisfare sempre i desideri dei clienti

"Vorrei una Sambuca con la mosca...."

" Ecco a lei Signore..."



L'utilità di questo blog

Ok, mi presento.
Sono una ragazza di 23 anni, nome in codice Col moschin, ( 9° Reggimento d'Assalto Paracadutisti)
Non sono una fanatica militare, seppur mio papà fosse uno di loro, solo che questo nome mi è stato appoppiato da un cliente del ristorante dove lavoro, in un sabato d'estate, caotico come una tangenziale e caldo come un brodo. Trecento persone in sala, 3 cameriere, fra cui io, a cui mancavano davvero le strisce nere nella guancia per sembrare perfetti assaltatori.
Quel nome rimane fino ad oggi.

Dunque dicevo, 23 anni, femmina, Col moschin. Diplomata in lingue, ottimi voti, figlia unica, felicemente fidanzata, ma con un lavoro che fa schifo. Si...la cameriera/barista.
E' circa un anno e mezzo che mi arrovello il fegato, con gente maleducata, vecchie snob, bambini chiassosi ( Adoro i bambini eh...ma odio i genitori che li viziano troppo), ragazzi sfacciati e arroganti. Un anno di mezzo in cui io, quando stacco divento una bestia. Il blog nasce per esorcizzare tutto questo.

Già io di mio non sono un agnellino: Aggressiva tendente al comico, sfacciata tendente al minaccioso, gentile e adatta al pubblico fin quando non mi fa girare le palle ( dunque, fate due conti), il cliente ha sempre ragione, quando io non ho ragione, adatta ad un lavoro dove se ho ragione LO POSSO DIRE, e non tacere ( dunque, non adatta al ristorante).
Il blog nasce dunque come unico sfogo, incazzato, vendicativo comico o quel che volete. Nasce per quello. So che c'è gente che porterebbe volentieri del guttalax con sè, e coloro sicuramente fanno questo lavoro. E ancora più sicuramente troveranno una o più frasi veritiere qua dentro, circostanze simili, rabbie simili et similia.

Se anche voi siete stufi della gente, dei loro vizi, di questo lavoro ma VI TOCCA FARLO, non vi resta che esorcizzarlo. Io ci ho provato così. E se ci volete provare pure voi, siete i benvenuti.

Col moschin.



martedì 13 dicembre 2011

Ironia, di quella stronza

Cameriera A: Mi rompono le palle da morire mentre lavoro...

Cameriera B: Mah...a me non è mai successo. Io lavoro tranquilla!



Eh...Grazie ar cazzo!


                                                                                              
Cameriera A

Cameriera B

Gli imbecilli dell'ultimo minuto

Capita, eccome se capita, che il cameriere finisca ad un ora decente e stia rimettendo in sesto la sala, letteralmente smontata dalla mandria di morti di fame che c'è stata, e già bello che tranquillo sta pensando alla sua cena, che è lì a due cm da lui. Spazza al volo, manco avesse una colombina delonghi, in tempo in tempo per non farsi inculare quella mezz'ora se timbra alle 11.25, ed eccoli la: i due STRONZI patentati, che entrano come se fossimo aperti a quell'ora solo per loro. Stronzi, che nonostante sia ora di dormire invece che di mangiare, si siedono, risporcandoti tutta la sala, sentendosi legittimati a mangiare perchè E' un RISTORANTE.

Purtroppo però, esiste ancora gente che non ha ben capito che dentro al ristorante non lavorano macchine, ma PERSONE, in carne ed ossa, che NON solo hanno una vita fuori dalla prigione legalizzata, ma anche hanno famiglie a casa, bambini, amici, fidanzati, hanno commissioni da sbrigare, bollette da pagare, CAZZI SUOI da fare, e sabato in cui andare a divertirsi, specie se come me, hanno giovane età. Questi stronzi, perchè altro non sono che questo, ignorano oltresì, che ANCHE NOI carburiamo a CIBO, e sono allegramente inconsapevoli inoltre che NOI mangiamo SOLO a fine servizio, e non alle 8 come loro, e spesso avanzi di cene. Sicchè, quando mettete piede in un ristorante, SAPPIATE che c'è gente che non ha ancora mangiato,che è stanca, che ha fatto 6, 7 ore di fila, che ha già sopportato altri 200 stronzi come voi, e che se vi presentate alle 11 solo perchè i proprietari di quel posto vi hanno dato il maledetto vizio di farlo, questo non vi salva dalle schifezze che poi vi diamo.

Perchè ci vuole solo una gran faccia da culo a presentarsi alle 11 in un ristorante.

Altra tipologia di stronzi, sono quelli che quando prenotano una cena, o un evento che sia cresima, matrimonio o battesimo ( ed ecco perchè spero che l'Italia diventi presto paese LAICO in tutto e per tutto), ti prenota un buffet o una cena a vassoio ( e anche qui ne avrò da dire) alle ore 17.30.
Dunque..Come si fa, io mi chiedo a prenotare una cena alle cinque e mezzo?
La risposta è che questi idioti, ignorano che il cameriere inizia il servizio alle 6 e mezzo, alle 6 la domenica, e già lavora quando tu, stronzo, non hai voglia di farla la cena, almeno non venire a scassare la minchia quando io mi fo merenda..

Ci sarebbe da scoprire dove lavorano, chiamare il negozio all'una del giorno e far interrompere il pranzo al soggetto, per farle aprire il negozio tre ore prima solo perchè io " Voglio comprare un vestito"

Le dieci verità sui camerieri che tutti dovrebbero conoscere.


1.
Un cameriere che sorride non ha un cazzo da ridere.
2. Il cameriere ha due mani, e anche se non le vedete ha due gambe.
3. Se il cameriere si avvicina al vostro tavolo per salutarvi, rispondete al saluto,  non dite, ancora non sappiamo cosa ordinare, lo sa già.
4. Se siete già al caffè, e il cameriere vi chiede se volete dell’altro, in realtà vi sta chiedendo di pagare e andarvene.
5. Se il cameriere non vi toglie il piatto sporco dal tavolo, significa che ancora avete il piatto pieno, mangia coglione. ( o ha altro da fare)
6. Quando dite ad un cameriere che avete fretta di mangiare, a lui, al cameriere, non gliene frega un cazzo, andate da un mac donald idioti.
7. Un cameriere che non sorride, è stanco.
8. Se il cameriere vi guarda storto, è perchè il ristorante sta chiudendo e voi siete gli unici dentro.
9. Il cameriere ha una vita sua, e spesso va al ristorante anche lui come cliente.
10. Quando vi alzate dal tavolo e ve ne andate e il cameriere non trova la mancia, egli si sente una merda, si chiede dove ha sbagliato, e quasi gli scendono le lacrime… non è vero, il cameriere pensa che siete dei pezzi di merda.

Vita da ristorante: Le ordinazioni al telefono

Una delle cose più fastidiose del ristorante, è quando il telefono attacca a suonare ripetutamente, manco ci fosse una moria dei supermercati. A volte, nemmeno il tempo di arrivare e timbrare, che già sei col cordless all'orecchio.

Fosse solo quello il problema, saremmo già un pezzo avanti, peccato che c'è dall'altro, come sempre. I primi accenni di nervoso, personalmente mi partono quando alla frase " Ristorante xxx,Buonasera. " la stragrande maggioranza della gente manco lo sente, esordendo con " E' possibile ordinare?". Si signora! E' possibile ordinare, comunque BUONASERA!. Classica risposta che do, così da farli rimanere veramente di merda!.
Superato questo scoglio, tempo tre secondi e ci si rincazza a bestia di nuovo  perchè non hanno sentito nemmeno il "Signora,aspetti che prendo nota" che già ti hanno dettato tutte e 15 le pizze. Una volta che sei riuscito a fargli comprendere che ancora Non hai preso la penna, cadono dalle nuvole come se non sapessero che per scrivere ci vuole la penna e il libretto delle comande, che comunque non porto dentro i pantaloni appena arrivata. E ok...
Finito? Manco per idea...
In un ristorante che si rispetti ci sono almeno una quarantina di pizza. Ne prenderanno una da menù? Figuriamoci...Le cose più strane è assurde: dai fagioli, alle pere. Che ci sta, va bene..Ma almeno il " Ce l'avete i fagioli?"


Si Signora, li vado a cogliere nell'orto e glieli metto nella pizza...

sabato 10 dicembre 2011

I prototipi dei clienti - quando i camerieri somigliano a degli psicanalisti -

Chiunque lavori al pubblico, dal banchiere, alla commessa per arrivare al settore ristorativo ( dannato!) si sarà trovato almeno una volta a psicanalizzare chi ha davanti, costruendo buffe quanto saccenti caricature della persona in carne ed ossa. In un ristorante questo avviene mediamente ogni due minuti.

Psicanalizza oggi, psicanalizza domani, alla fine dei giochi, si stilano ritratti allo stile " Indovina Chi":

A mai più rivederci

In tempo di crisi, ogni lavoro vale l'altro. Si dice questo no?
Si ma...nonostante io accetti questo strano detto a denti stretti, nulla mi ha vietato, nei mesi passati, di uscire dal mio posto di lavoro con un diavolo per capello. Perché il lavoro al pubblico, se non preso a piccoli dosi, ha effetti davvero collaterali.
Lavoro in un ristorante, e il mio odio/amore verso il pubblico da a volte i suoi frutti: scleri coloriti, comici, pericolosi e duraturi nel tempo.
Provate per esempio a immaginare un ipotetico sabato sera, in un ristorante da 300/400 coperti, che straripa di gente fino a mancare l'aria, col telefono che suona come una tromba per due ore. Io barista ( è il mio ruolo, meritato duramente dopo mesi e mesi di sala! ) che spino una birra, pensando ai cazzi miei. Appoggiato a un orecchio il portatile, al telefono una vecchia sclerotica che chiede a ogni componente della famiglia che pizza vuole ( dunque, 15 minuti da buttar via), la birra che nel frattempo ha detto addio alla sua schiuma, la stesata di clienti che aspetta le pizze d'asporto, e che ti guarda come se fossi io la causa del loro ritardo. Io, col diavolo in corpo, perchè è sabato. Nel frattempo arriva la famigliola a cena, la mamma tamarra, il papà rincoglionito e il figlioletto obeso.
"Buonasera" - e manco ti rispondono - "C'è posto per tre?"
E li partono già le madonne. Ce la meritiano almeno una buonasera no? Va beh, li accomodi. Nel frattempo gli sciacalli dell'asporto sono tutti li, manco dovessero riscuotere un biglietto della lotteria, e nel mentre che rispino la birra, sorge spontanea la domanda su dove sia effettivamente la crisi! Alla famiglia tamarra, si aggiungeranno a breve altri tamarri più giovani, ragazzini, ragazzine, tardoni, i ragazzi supplì ( fra qualche post spiegherò ) che una volta seduti a tavolo, ci metteranno casa e si alzeranno tipo tre ore dopo aver finito di mangiare, quando tu stai spazzando, e cominci a spegnere tutte le luci per farli andare via. L'ultima comitiva ad andarsene è la cena di gruppo, 4 famiglie e 18 bambini, che dopo averti smannato il locale, leccato i vetri, saccheggiato le caramelle spaccato almeno almeno 10 bicchieri, passano alla cassa con la faccia da culo " Buonasera, Arrivederci! "
Beh...Buonasera una cippa e a mai più rivederci!!