Questo blog lo dedico ai folli...agli anticonformisti...ai ribelli, ai piantagrane... a tutti coloro che vedono le cose in modo diverso.
Costoro non amano le regole, specie i regolamenti, e non hanno alcun rispetto per lo status quo. Potete citarli, essere in disaccordo con loro. Potete glorificarli o denigrarli...ma l'unica cosa che non potrete mai fare, è ignorarli.
Perchè riescono a cambiare le cose...perchè fanno progredire l'umanità. E mentre qualcuno potrebbe definirli folli, noi ne vediamo il genio. Perchè solo coloro che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo, lo cambiano davvero.

" Gesù ha servito l'intera umanità.." - " Allora come minimo era Caposala..."

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.


mercoledì 4 aprile 2012

Quando il cibo tarda più del dovuto

Si è vero...mi sono assentata dal mio amato blog per più di un mese. Non ho nessunissima intenzione di abbandonare il mio spazio esclusivo di scleri e offese. Non ci penso nemmeno.
Le ragioni della mia assenza sono state sia personali, che lavorative. Diciamo che mi sono presa un mese di stop, di staccare da tutto quanto e pensare un po a me. Ci sono riuscita, almeno in buona parte!
Per quanto riguarda il lavoro, chi fa lo stesso mestiere, saprà che marzo è morto. E' un mese di nulla facenza totale. Lavoro pochissimo adesso.
Inoltre, il mio stop coincide anche con gravi crisi all'interno del ristorante e con cambi decisivi all'interno dell'organigramma, che avverranno nel giro di 30 / 60 giorni.
Immaginerete dunque, che la mia priorità è stata pensare a come tirare avanti, e non a ricordarmi gli scazzi dei clienti.
In ogni modo, siamo ad Aprile, ora il lavoro ricomincerà a circolare, inizieranno cresime, battesimi, comunioni e lì ne avrò da dire. E poi arriverà la stagione estiva.
Purtroppo, meno lavoro e meno scrivo.
Perciò, non è un addio...ma solo un " a presto".

Col Moschin.

mercoledì 29 febbraio 2012

La barista consiglia - Rum

Il Rum dolce

Si chiama Pellerossa. Non ve lo serviranno a meno che:
  • Non sappiate della sua esistenza nel ristorante
  • Non siate amici del proprietario
  • Il proprietario vuole fare lo sborone e vuol far vedere che mercanzia ha.
Ma io sono la barista no? Conosco in anteprima tutto. E lo assaggio anche.
E' proprio al lavoro che l'ho assaggiato per la prima volta.

Eccolo qua. Non fatevi ingannare dal suo gusto dolce e vellutato. Ha comunque 30 gradi.
A differenza dei rum commerciali, che di solito vengono serviti ai ristoranti, il Pellerossa viene solitamente stipato in freezer ( e non ha temperatura ambiente) lontano dai comuni occhi del volgo ( Si! Voi che non scucite dinero), proprio per il suo costo.
Consistenza viscosa, e sapore dolce, mix di rum invecchiato 12 anni e miele.

Va servito con ghiaccio, e freddo.

Ironie

{ Driin..Driin...Scusi C'è posto? Scusi, vorrei delle pizze d'asporto}

La mia vita...è come la pubblicità della Fiesta..

{Driin Driiin Driin!!!}

Tutte le feste dentro a quel ristorante...A cena se va bene qualche avanzo di buffet

{Scusi! Signorina...}

E adesso?
Non ci vedo più dal nervoso!

Ehi ma... dov'è???

Eccolo!
Il mio foglio di dimissioni!!



sabato 25 febbraio 2012

L'italia diventerà mai laica?

Il mio venerdì 24 Febbraio, è iniziato con una bestemmia. No. Non sono diventata una bestia di Satana. Sono ancora - solo - una barista. Comunque ho imprecato. Non solo perchè magari, e giustamente, avevo anche programmato i cazzi miei, ma perchè ad attendermi c'era un battesimo rumeno. Purtroppo, non c'è traccia di questo argomento nel mio blog, e non so se qualcuno del settore sa di cosa parlo ma...le cerimonie rumene sono paragonabili a una morte lenta e dolorosa. Innanzitutto te li ritrovi fra i piedi quando tu stai apparecchiando per loro. Decidono loro cosa mangiare, dove mangiarlo, quando mangiarlo e paradossalmente decidono anche che turni devi fare. Si perchè...hanno la pretesa di avere UNA portata ogni ora. E..per capirci. Quando c'è una cerimonia, stilano un menù..Non so se rendo...Una portata ogni ora si..ma tre antipasti, due primi, due secondi e il dolce, per farvi capire son le 3 de notte, e i miei colleghi sono ancora li a sporzionare il dolce. Deh...Sono questi i momenti in cui spero ardentemente che l'Italia diventi laica. Niente più battesimi, niente più cresime, comunioni, matrimoni, cazzi e  ramazzi...
Tuttavia, io non ero al battesimo rumeno. E nonostante tutto, ciò non mi è servito per stare calma, perchè arrivava una musica assordante dalla sala in cui erano stipati. Così assordante che sembrava di essere una discoteca. Forse loro ce l'hanno scambiata per davvero per una discoteca, tant'è che se ne sono usciti con:
 " Ah ma noi non interessa mangiare. Interessa ballare "
" Eh si bello, ma sai com'è..Siamo na pizzeria, mica l'Hollywood di Milano"
Che poi..Non gli interessa mangiare ma..3 antipasti, 2 primi, 2 secondi se li so sbaffati. Alla faccia..Se gli interessava che facevano? Mandavamo a fare i camerieri direttamente quelli della Marr.
A volta non so cosa scrivere nei Curriculum. Se barista, cameriera, ragazza immagine, barista in discoteca..Boh.
In sala purtroppo non è che la situazione fosse meglio eh..
Anzi...Anzi...
A me stasera son toccati i peggio storditi!
Elenco? Ok...


Tavolo 6:
Due ragazzi...trentina d'anni o forse qualcosa di più. M'avessero staccato gli occhi di dosso un secondo. Categorizzati subito come ragazzi supplì.
Al momento di andarsene, lasciano il cellulare sul tavolo...Li lascio uscire. Poi appena usciti dalla porta gli vado dietro, archeggiando il sostituto fallico maschile ( il telefonino!) fra le dita. Uno di loro azzarda:
" Eh ma io lo avevo detto subito che tu eri sveglia!!"
{ Eh ma io l'avevo detto subito che tu eri un coglione!!! }


Tavolo 16:
Mamma con due bambini. Ovviamente lasciati randagi in giro per il ristorante. Scendo come una furia dalle scalette della saletta, con una pila di piatti, fino la naso. Uno dei bambini salta come un posseduto per la sala, finendo nel suo salto alla Fiona May a un cm dalle mie ginocchia, e a uno sputo dai piatti in testa.
Allungo il collo per guardarlo, da dietro la pila di piatti. M'ha fatto venire un colpo sto moccioso.
" Bambino..Se vuoi provare l'ebrezza di guidare un motorino o una macchina, non farlo mai più "
E questo non l'ho pensato. Glielo detto.


Tavolo 19:
Questo era il tavolo degli storditi. Mezz'ora per 4 antipasti e 4 fritture. Mezz'ora per ordinare. E che cazzo! Per chi m'hai preso? Per una velina?
Per concludere in bellezza,chiedo se gradiscono dolce o caffè. Nulla. Sono apposto.
Neanche 10 minuti dopo...
" Signorina..."
{ Eccoli..Si sono svegliati dal torpore. E' tornata la primavera }
Si..?"
C'è c'ha di dolce..?"
{ Di dolce poco...Di velenoso tante belle cose...}
" Oh...Avete cambiato idea?"
Tacciono, gli storditi.


Tavolo 12:
Il tavolo in questione era composto da 3 zitelli paraculi. Ma mai quanto me.
Ordinano una bottiglia di prosecco alla mia collega, che gliela stappa e gliela versa. Il vino andava bene.
Nemmeno mezz'ora dopo, chiamano a me, asserendo che il vino sapeva di tappo.
" Ah...sa di tappo?"
{ Strano eh..Te ne accorgi quando già è a metà? Quando l'hai assaggiato non andava bene? Tu sei furbo, pelatino cirio. Ma io conosco 1001 modi per fregarti...}
Giro il culo e torno al bancone del bar. Assaggio il vino. E' ottimo.
Bene...Era a metà..Strana tempistica per accorgerti che il vino non è buono, e poi lo era eccome.
{ Che peccato Pelato Cirio, che tu non sappia che qua al bancone il prosecco lo abbiamo anche alla spina }
Riempo la bottiglia di prosecco alla spina, ci rimetto il tappo ( Ne conservo uno per ogni marca xD ) e nel ritornare al tavolo insceno di togliere la carta, con tanto di cavatappi.
Si offrono anche di aiutarmi a stapparlo!!
" So fare il mio lavoro, grazie ". Mormoro, con un ghigno { E so anche come fregarvi...}
Glielo servo, glielo faccio assaggiare.. E..MIRACOLO!! Ora il vino andava bene...
Che peccato furbetti, che era lo stesso di tre secondi fa, allungato con altro prosecco.
Ricordi i 1001 modi per fregarti? Questo è uno di quelli!




mercoledì 22 febbraio 2012

Pillole fuori menù

Prologo: Io sono la barista.

Cliente: " Signorina, quest'olio piccante picca troppo"
{ Ma va, brutto imbecille. E io che pensavo gli avessero dato sto nome così...perchè non avevano niente da fare..}
Io: " Per forza Signora. Ce ne ha messo mezza bottiglietta...



Cliente: " Signorina, questa pizza è bruciata sotto..."
{ Che sbadata che sono Signora...Il fatto è che mentre tenevo l'accendino sotto al forno per cuocere le pizze mi sono distratta un secondo et voilà. L'ho cotta troppo...}
Io: " Capita anche ai migliori Signora.



Cliente: " Signorina nella salsa ai quattro formaggi quanti tipi di formaggi ci sono?
{Ma una volta alle elementari non insegnavano a contare?}
Io: " In alcune salse solo uno Signora. In altre anche 7 o 8. Dipende "


Cliente: " Signorina mi scusi. Ma questo antipasto qui ( Il più grande..quello per due persone ) più o meno, quanto impega la cucina per farlo?
< Sabato sera pieno fino al midollo >
Io: " Ma....visto la gente che c'è, visto il pienone, non più di cinque minuti "
< dopo 10 minuti >
Cliente: " Mi scusi Signorina eh...ma per quell'antipasto...Mi aveva detto non ci avrebbero messo più di cinque minuti "
Io: " E lei c'ha creduto Signora?"

Cliente: " Signorina mi scusi. Ci potrebbe togliere i bicchieri in più dal tavolo? Sa..Può essere che i bambini li facciano cadere.."
{ Tu a casa tua mangi dalle mani e bevi dalla bottiglia perchè sennò i bambini ti rompono piatti e bicchieri? }
Io: " Quattro bicchieri in meno da lavare, Signora..."


lunedì 20 febbraio 2012

Pillole fuori menù

Cliente: "E' possibile mangiare?"
{ No. Noi qui vendiamo benzina, cambiamo l'olio della macchina, puliamo i vetri, e al massimo, ma proprio al massimo, diamo una gonfiatina alle gomme}
Io: " E' un ristorante...."

Cliente: " Scusi..."
Io: " Si.."
Cliente: " Ma se io volessi il caffè..."
Io: " Eh...glielo faccio.."
Cliente: " No ma, nel senso. Se io volessi il caffè, lo devo venire a prendere qui ( indicando il bancone del bar ) oppure me lo potete portare anche al tavolo?
{ Dunque vediamo...No. Qua dentro funziona che il caffè se lo vuoi vieni qui e te lo fai. Dove vivi? In quale ristorante il caffè te lo portano al tavolo? Al bancone poi? Ma voi lo sapete che pagate quella cosa chiamata coperto che include anche questo?}
Io: " Glielo porto al tavolo. ( E il punto va letto come parola)


Macedonia col gelato. La porto al tavolo
Cliente: "Signorina mi scusi ma,questo gelato è congelato!"
<la guardo. Spero di aver capito male. >
Io: " Ovvero?"
Cliente: " Che è troppo freddo..."
{ Beh sai com'è. Io sono l'unica stronza che il gelato lo tiene nel congelatore, invece che nel microonde}
Io: " Ha ragione Signora! In effetti c'è stato un errore. Le ho dato il gelato che mangiano tutti. Quello per lei è insieme alle pizze nel forno. Ora arriva.

mercoledì 15 febbraio 2012

Tangenziale in Love ♥

Io, il mio San Valentino, l'ho passato a lavorare. E non poteva essere altrimenti, visto che io e la Tangenziale ormai siamo quasi sposati. Tutti gli eventi importanti che si svolgono al suo interno, vedono me come presenza indiscussa, anche solo dietro le quinte.
Il nostro anniversario amoroso, ormai allo scoccare dei due anni, è iniziato alle 6.
Ad aspettarmi, all'arrivo, la pagina delle prenotazioni piena come un uovo: bene.
Non mi meraviglio. In fondo, non tutti la reputano una festa di poca importanza come me. A qualcuno piace ancora festeggiarla con una cena romantica e con una rosa sopra al tavolo.
Peccato che stasera io non sono in lista per quello. Al massimo, ho il compito di farli recapitare i fiori, al tavolo di qualche fanciulla.
Comunque, il telefono inizia a squillare come una tromba.
Cliente: " Buonasera, siete aperti stasera? "
{ No. Risponde la segreteria telefonica della Tangenziale. Non siamo al ristorante. Lasciate un messaggio dopo il beep.}
Io: " Si. Altrimenti non rispondevo. Mi dica "
Cliente: " Saremmo in tre. Alle otto "
Io: " Va bene. A più tardi "
Cliente: " Ma...c'è posto? "
{ No. Mi diverto a prendere le prenotazioni e poi lasciarvi senza tavolo }
Io: " Le ho detto di si ".

Ho capito. Stasera è una di quelle serate dove i manicomi psichiatrici danno l'uscita premio.
Come se non bastasse, la sala doveva essere letteralmente smontata da cima a fondo, visto i numerosi tavoloni e le prenotazioni che non si fermavano un attimo. Questo, come avevo previsto, avrebbe portato all'overbooking già alle 20 di sera.
In più, la bufera di neve ha ridotto il piazzale di circa la metà, perciò il personale è stato costretto a parcheggiare dietro la discoteca. In culonia.
Nonostante tutto, la sala s'è riempita.
Io, nonostante sia la barista, ho fatto tutto tranne che quello.
Il mio capo spinava bibite e io portavo. Sparecchiavo, riapparecchiavo, portavo la gente al tavolo, rispondevo al tavolo, ascoltavo le lamentele delle gente che borbottava sul ritardo delle pizze ( Nb: Fra me e la cucina ci sono 10 metri ).
Ad un certo punto, il punto clou della serata: Una macchina nel parcheggio bloccava l'uscita di un altro cliente. Il capo adocchia a me, come preda preferita.
" C'è da far spostare una macchina. Cerca di ritrovare il proprietario "
Io mi limito a guardare la sala - piena fino al midollo - prendo il foglietto in mano e mi avventuro nella giungla, per chiedere di chi fosse una Ford focus nera targata blablabla.

" Signora, mi scusi. Ha per caso una ford focus nera?" < domando, a mo di megafono alla prima vecchia che mi si para davanti >
" NO. Io veramente c'ho un tiramisù e una macedonia "
{ E a me cosa cazzo frega, Signora? }
" Eh va beh Signora. Ma quelli non si guidano mica..."


L'occhiataccia della vecchia m'è servita per imparare una grande lezione. Che qualsiasi festa ci sia, da Natale a Pasqua, da Ferragosto a San Valentino, questa gente non metterà mai un pò di bontà nel pane che mangia.

E non è poco, come lezione...


domenica 12 febbraio 2012

La barista consiglia - Cos'è?

Quando ho iniziato il mio blog , avevo come unico scopo quello di sfogare la mia rabbia e le mie frustrazioni verso un lavoro che mi stava davvero avvelenando il fegato. Lo dimostrano i primissimi post, pieni di offese e imprechi a destra e a manca. Speravo che scrivere, condividere ciò che avevo in testa potesse aiutarmi a prenderla un po' con filosofia.

Son passati poco meno o poco più di due mesi da quel giorno, e con mia grande soddisfazione posso dire di esserci riuscita. Ora questo blog è un po' la puttana di turno, ovvero, che da semplice sfoghino virtuale è diventato il mio passatempo, non solo per sfoghi, ma anche per trucchetti e guide.
Così, se mentre prima fremevo per entrare qui e far esplodere tutta la mia ira, ora fremo per poterci sempre inventare qualcosa di nuovo e buffo.

E' cosi che è nata " La barista consiglia...".
Ogni tanto pure io mi vesto da cliente e me ne vo in giro per ristoranti a sondare piatti, dolci e vini. Non lo faccio con veste ufficiale di concorrente, quanto con quella ufficiosa di buona forchetta. Nulla vietà però alla mia deformazione professionale di saltare fuori e acutizzare il lato critico sui piatti.
Questo solo in riferimento al blog e alle mie uscite, perchè a casa non mi ricordo nemmeno cosa ho mangiato per cena.

"La barista consiglia..." dunque non sarà nient'altro che una copia sputata della rubrica "Gusto" del TG5, solo che io non sono una chef, ne so nulla di accostamenti di vini. La mia rubrica sarà molto ma molto spartana. Quello che attirerà me, verrà sottoposto a voi.
Potrebbe essere un vino, comprato per caso al supermercato, o un dolce assaggiato in un locale, una birra mai conosciuta da me, ma magari famosa al resto della gente.

In sostanza sarà solo un " Ehi, ho comprato sto vinaccio e invece era buono. Me lo so scolato co un bel pezzo de carne cotta sulla brace de mi nonna ", ma io a voi lo rigirerò sotto forma di guida enogastronomica. ( Mi piace infiocchettare le cose ) E quindi vi dirò che "... mi è stato servito questo ottimo vino, d'annata, e per il suo gusto fruttato, mandorlato, ciliegiato, pescato e via dicendo, andava ottimamente abbinato con una tagliata cotta sui vapori di una cucina rustica.."

Chiaro il concetto no :D ?

sabato 11 febbraio 2012

Come fare a - Prendere una comanda

Molti ristoranti si sono ormai modernizzati e il loro sistema di ordinazione è basato su un palmare con all'interno un software contenente tutto il menù. Al nostro cameriere non resta che cercare il nome del piatto, aggiungerne o diminuirne la quantità, mettere un separatore fra ciò che va prima e ciò che va dopo e inviare il tutto.
Questo sistema però, è utile e utilizzato solo in bordelli come il mio, dove è necessario un sistema di ordini veloci e senza incappare nel classico " non ho capito cosa c'è scritto qui ". Si perde un mucchio di tempo.
Tanti ristoranti però, usano ancora il sistema carta e penna, e io personalmente lo reputo il migliore, non tanto per velocità, quanto per la mancanza di problemi "tecnici". Un foglio non si inceppa, non ha batteria, e di sicuro non vi abbandona a metà serata per un bug.
Imparare con il palmare è facile, ma imparare col foglio di carta è basilare. Questo perchè in un sistema informatico tutte le varianti ( poi spiegherò) sono già inserite, nel foglio di carta sta a voi inserirle.
Allora partiamo con lo studio di questo pezzo di carta, che nel ristorante si chiama Comanda 


venerdì 10 febbraio 2012

Come fare a - Apparecchiare un tavolo

Solitamente i tavoli si apparecchiano a inizio turno, secoli e secoli prima che arrivi la clientela. Capita però, che nel bel mezzo della serata con tavoli o sporchi o addirittura sparecchiati del tutto, arrivino i classici stronzi che si vanno a sedere proprio li. Venti tavoli apparecchiati ad hoc, e loro sceglieranno proprio quello sporco, o quello vuoto. E' classico.
Non perdetevi d'animo. Non ve lo fanno apposta. Sono stronzi di natura.

Cercate di essere veloci e allo stesso precisi.

1) La tovaglia: Una volta stesa sul tavolo, cercate di farlo bene al primo colpo. Da evitare i stropicciamenti per lisciare pieghe o onde. Una cosa veloce. Il cliente li ci mangia, e non gradirà che la sua tovaglia venga smaltricciata da mani che fino a un secondo fa erano a sbarazzare piatti.

2) Tovaglioli: Stessa minestra. Piegateli in un colpo solo, toccateli il meno possibile. Paradossalmente un cliente che arriva e trova la sala tutta apparecchiata a puntino, in primis farà cadere gli occhi proprio sui bei tovaglioli a forma di cigno, di ventaglio, di camicia, cravatta e ne sarà estasiato...Ma se tutto ciò lo vede mentre è seduto, si ritornerà al discorso della tovaglia. Ricordate. Un tovagliolo poco piegato è un tovagliolo poco toccato. 

3) Posate: Mai e poi mai portare le posate al tavolo afferrandole come un mazzo di fiori. a inizio servizio si, nessuno vi vede. Col cliente al tavolo, fosse anche l'unico tavolo, non lo fate mai. Prendete un tovagliolo, mettetelo nel palmo della mano e mettetele lì. Soprattutto per metterle al cliente, afferratele per il " manico", mai per l'estremità.
Da ricordare: Forchetta a sinistra, Coltello a destra. Lama del coltello: rivolta verso l'interno.

4) Bicchieri: Sono trasparenti, perciò vanno toccati ancora meno dei tovaglioli. Altrimenti ci saranno le vostre impronte ovunque. Prendeteli per lo stelo, mai per la "bocca", idem per quando li togliete dal tavolo. Cercate di imparare velocemente a portarne 10 in una mano. Allargate le dita, e li poggiate col basamento a cavallo delle vostre falangi.


5) Numero: Quando riapparecchiate un tavolo, ricordate sempre di rimetterci il numero sopra. Altrimenti se avete la memoria corta, siete fregati. Inoltre, il cliente che va alla cassa per il conto, non saprà che numero riferire.


mercoledì 8 febbraio 2012

Come fare a - Far accomodare il cliente

Il primo giorno in cui vi troverete nella sala di un ristorante, stretto dentro alla vostra divisa, ciò che verrà spontaneo fare è rimpicciolirsi e stare impalato con le braccia dietro la schiena a guardare gli altri correre di qua e di là come pazzi. Non c'è niente di più sbagliato. C'è sempre qualcosa da fare in un ristorante!
E' ovvio che se suona il telefono per delle pizze d'asporto, dovete passare il telefono a qualcun altro, visto che non conoscete il menù, ma restare immobili da una parte, faciliterà solo il vostro licenziamento.
La prima cosa che dovete fare è prendere il menù del ristorante del mano, e cercare di studiare i piatti che propone, i nomi delle pizze soprattutto perchè variano molto da ristorante a ristorante. La pizza con la salsiccia, per esempio, può chiamarsi " Ambarabaccicciccoccò" e se il pizzaiolo ve la da in mano " L'ambarabaccicciccoccò al tavolo 7" voi non saprete di che parla.
Quindi Menù e numeri dei tavoli sono due delle cose basilari. Molti ristoranti espongono il numero del tavolo, ma altri non lo fanno. Cercate di capire la logica di numerazione, e soprattutto chiedete sempre, quando qualcosa non vi è chiaro.
Quando arrivano i clienti, non vi nascondete dietro un collega. Se il cliente viene da voi, e succede ve lo garantisco, non vi mangia. Non cercate lo sguardo del superiore. Non ci vogliono lauree per parlare. Siate cortesi e gentili. Salutatelo e chiedete se ha una prenotazione
Se ce l'ha, fatevi dire il cognome, e cercate nell'apposito registro il nominativo a cui corrisponde il numero di tavolo assegnato. Prendete i menù e accompagnatelo al suo tavolo. I menù sono la prima cosa che il cliente riceve al tavolo.
In certi tipi di ristorante, la prima cosa che si porta sono menù e pane, e a seguito l'acqua. In ristoranti come il mio, il pane è su richiesta e l'acqua previa comanda.
Una volta accompagnato al tavolo, chiedete se può andar bene.
Nel caso non abbia la prenotazione, chiedete quanti sono e in base a quello, adocchiate il tavolo più adatto. Se il ristorante è vuoto, lasciategli il piacere di sceglierlo, se non c'è posto, decidete voi, con sicurezza ma sempre gentili.
Di solito le file di tavoli vengono suddivise fra i camerieri. 
Ogni cameriere ha i suoi tavoli da badare. Nel caso un cameriere abbia i suoi tavoli quasi tutti occupati, cercate di indirizzare il cliente verso un tavolo un'altra fila, così da evitare che al vostro collega si riempa tutta la fila. Questo a beneficio sia del vostro collega, sia del cliente che non sta tre ore ad aspettare per prendere l'ordinazione.

Trucchetti del mestiere

Non ho scazzi da raccontare. Non ho gossip da dire. Non ho aneddoti su due piedi. Ho una screpolatura sulla mano, post gelo, da far paura. Cazzo scrivi a fare allora? < sarebbe la domanda più lecita >. Giusto, rispondo io. Ottima osservazione. E ottima risposta in arrivo. Per quanto abbia pubblicato guide per essere un ottimo cliente, per capire se è un ristorante è pessimo o no, come svolgere a puntino questo lavoro, inserendo tipi di attrezzature usate, tipi di servizio, come organizzarsi il servizio e via dicendo, resto dell'idea che il libro di storia più realistico, sia quello raccontato direttamente dai nonni. In due parole, in questo lavoro non basta leggere manuali su manuali per imparare a divincolarsi. Servono occhio e trucchetti. In molti posti di lavoro, purtroppo, non vi diranno neanche una parola su come semplificare un lavoro. Nessuno vi imparerà il mestiere, per quanto un ristorante possa accogliervi a braccia aperte, nessuno lo farà, o se lo farà, ve li dirà solo in parte. E questo vale per tutti, me inclusa. Di solito, il rivelare trucchetti va in base a chi abbiamo davanti. A un neo assunto svogliato, arrogante, e scavalcatore difficilmente riveleremo come faticare meno in una data cosa, e difficilmente sveleremo in due minuti ciò che noi abbiamo imparato in mesi. A un neo assunto timido, gentile, umile e voglioso, saremo colti da talmente tanta tenerezza, che vorremmo aiutarlo in tutti i modi. Siccome io non so chi andrà a leggere queste pagine, pubblico uguale ciò che ho imparato, conscia del fatto che una persona che voglia intraprendere questo mestiere con umiltà, seguirà passo a passo le mie parole, riuscendo. Una persona che lo voglia intraprendere col "sotuttoio" prenderà lo scheletro delle mie parole ma farà comunque a modo suo: fallendo.
Non saranno guide da mettere sul piedistallo, non le ho inventate io. Le ho imparate a mia volta, e mi sono assicurata che non ce ne sia traccia sul web. Ovvero che nessun altro abbia avuto questa idea. Ci ho sbattuto il naso pure io, quando ho iniziato a fare questo lavoro. Cercavo trucchi, scorciatoie, ma non ne trovai. Questa è tutta farina del mio sacco.  Ben vengano consigli da chi ne sa più di me!


* Troverete i trucchetti del mestiere nel Tag " come fare a "

lunedì 6 febbraio 2012

Assunta sulla fiducia...mal riposta

Come ho preannunciato 7 ore fa, neanche con la bufera più violenta gli imbecilli si fermano. Figuriamoci se la bufera finisce, quanti ne scappano. La serata di stasera è l'esempio più lampante.

Parto con un tavolo di vecchi. Ricordo che la mia postazione, il mio regno è il bar. Anche se in caso di emergenza o calamità scendo in sala, o prendo comande, io sono la barista. Stasera ho fatto entrambe.
Spino le bibite, e le porto al tavolo. Non faccio in tempo a poggiare il vassoio che i vecchi mi assalgono tipo rottweiler:
" Invece di portarci da bere, portateci il secondo. E' un'ora che aspettiamo"
" Non è possibile, è vero, portateci da mangiare"

Io me li guardo per un secondo, li faccio sfogare, non gli ho neanche posato le bibite sul tavolo. Li ho fatti finire, giusto per essere gentile. Poi parlo.

" Signori, mi spiace deludervi. Ma io non ho la più pallida idea di cosa state parlando. E vi spiego perchè: punto primo, io sono al bar, sono la barista. Secondo, non vi ho preso l'ordine e non vi ho servito. Comunque, se vi calmate, riprendete fiato e mi spiegate cosa è successo, posso fare qualcosa "

Una vecchia di loro azzarda: " Eh no ma lei non centra niente poverina...è la barista"
Eppure io continuo.
" Cosa vi manca dunque? "

" Eh no perchè a me manca il secondo! E' un'ora che aspettiamo."
Li guardo. Li lascio sprecare fiato un altro po' e infine
" Ah mi dispiace, non ne so nulla. Non so perchè il secondo tardi"

Ritorno alla mia postazione, il mio rifugio, conquistato meritatamente dopo due anni di scontri fisici e verbali con i buzzurri che popolano la sala. Lì, protetta da ogni cosa, da lamentele e scocciature che mi hanno provocato nei mesi solo travasi di bile.
Purtroppo, a tratti, quando i colleghi sono impegnati o con qualche tavolo, o a prendere già qualche ordinazione, a prendere piatti, a portare qualche cosa, chi esce sono io. Sono io che rimetto piede nella giungla.
Faccio due caffè. Un deca e un espresso. Copro il deca con la bustina dello zucchero e lo porto al tavolo
" Ecco a lei il suo deca"
" Ah grazie...ma è sicura che è deca? "
{ Brutto imbecille. Per chi cazzo mi hai preso? Per una cerebrolesa? }
" Di solito una buona barista sa quale caffè è deca e quale no, perchè si vede dal colore. Nel caso li faccia, a meno che non soffra di Alzheimer precoce, se lo ricorda dove lo mette. Io però sono stata assunta sulla fiducia. Mal riposta per di più "
Giro il culo e vo.
Passi che devo sopportare, ma passar da scema no.


domenica 5 febbraio 2012

Neanche la neve li ferma

Ieri sembrava di essere al Rockefeller center, alla pista di pattinaggio.
Un lastrone di ghiaccio per tutto il tragitto. Il telefono della tangenziale è stato defunto per le prime due ore. Nel frattempo, eravamo defunti anche noi, visto che ci siamo dilettati in uno scongelamento prolunghe. Cosa abbiamo usato? Bricchi di acqua bollente direttamente tirati dalla macchina del caffè -.-
Va beh. Arriviamo e nonostante il signore del tempo stesse scaricando la sua bufera di neve sulla faccia della terra, una prenotazione da 34 pax fa capolino sul librone delle prenotazioni. Impreco.
Una standing ovation alla bufera, che provocando una moria delle prenotazioni, c'ha permesso di cenare a inizio servizio. Il prossimo che si lamenta che nevica, lo faccio digiunare una settimana.
Nonostante tutto, la sala si riempe. E per la Tangenziale, riempire solo la sala principale, con una tavoli fatti una sola volta, senza ricircolo di clienti, di sabato sera, è una tragedia.
Arriva il classico imbecille.
Si ferma al bancone del bar: mi sento di nuovo un punto informazioni.
" Mi scusi. Ma è solo per prenotati?"
{Ma brutto imbecille. Dove vivi? Dove s'è mai visto un ristorante dove si mangiare solo se si ha la prenotazione? Io sarei favorevole eh...}
Lo guardo. Non gli dico assolutamente nulla. Tre secondi interminabile, in cui ho davvero passato a scandaglio i tipi di gente assurda che solcano questa terra.
" No è un ristorante normale, può mangiare anche senza la prenotazione".
Mi rendo che è la barista che parla, e non il Col Moschin.
Cazzeggio abilmente tutta la serata, ho avuto pure il tempo di pulire gli angoli più impensati di quel bar.
Un altro idiota è in arrivo.
" Scusi...c'è il bagno? "
{ No, noi non abbiamo il bagno. Abbiamo solo le piante. Quindi, prima pianta a sinistra }
" E' ovvio che c'è il bagno. E' un servizio che hanno donato gentilmente anche ai ristoranti"

Nonostante il lastrone di gelo, nonostante la bufera di neve, nonostante la benzina andata a 1.80€ al litro, nonostante fosse il 4 del mese, gli imbecilli non mancano mai.



sabato 4 febbraio 2012

Il vuoto di memoria della scrittrice

Mettersi sul pc a quest'ora è una cosa che solo un cameriere può fare. Purtroppo fuori nevica...è da tre giorni che nevica, le strade sono ghiacciate, e io ho appena appreso che domani i 200 che avevano prenotato un veglione in discoteca hanno rimandato.
Bene no?
Molto probabilmente quindi, domani non si batte la fiacca. Domani come per i prossimi trenta giorni, visto che siamo nel bel mezzo del periodo "nonfacciamouncazzo" classico dei ristoranti. Basta dire che oggi, venerdì, non lavorando, ho avuto tempo di farmi venire il lampo di genio di stampo informatico e smontare letteralmente tutta la grafica del mio adorato blog. Il risultato è stato un pasticcio non indifferente, e ho dovuto imprecare in aramaico per farlo tornare come prima.
Se lavoravo era meglio.

mercoledì 1 febbraio 2012

Punto informazioni

Si apre la porta. Non che senta il cigolio dei cardini, bensì la ventata di aria gelida che mi arriva. Quattro ragazzi. Occhiano la sala e io mugugno { Ma che c'avranno da guarda? }
" Ciao ragazzi..."
Una ragazza si gira. Mi guarda. Si avvicina al bancone
Lei: " Ciao..Senti, io vorrei mangiare la pizza "
Io: < resta basita per un attimo. Poi la guardo. E' straniera. Decido di infierire > E io vorrei una carbonara. Ma sai...sto lavorando per voi... < stizzita, sforzo un sorriso. Poi bofonchio e chiamo il cameriere. Per mia sfortuna becco il più stizzito >
Io: " Oh...mi accomodi questi ragazzi..." { Vogliono mangiare la pizza } < ripeto a bassa voce, rimuginando come una mucca >
Cameriere: " Ciao ragazzi. Quanti siete?"
Lei: " Quattro. Io Vorrei mangiare la pizza "
Cameriere: " Per me puoi mangià anche il filetto. Io basta che so quanti siete. "
Lei: < rimane di sasso >


Come riconoscere chi non sa stare al mondo con quattro parole...


giovedì 26 gennaio 2012

Il caffè non bolle eh?

Prendi il vassoio. Stendi i tuoi piattini, ci metti lo zucchero, i cucchiaini, prendi il modulo da due, e fai due caffè. Li metti sul vassoio e li mandi al tavolo.

Però, non si sa come mai, tornano indietro. " La Signora al tavolo ha detto che il caffè non è caldo"
Mugugno. Poi sorriso, subito dopo. La bomba è innescata. Esco dal bancone, vado al tavolo, dalla "Signora", che altro non è che una tamarra impellicciata. Il genere di cliente che amo....

" Signora, ho appreso che non ha gradito il caffè. Posso sapere cosa non andava? "
Chiedo, mentre già sto meditando. Lei risponde, ma io ho già panificato la vendetta perfetta.
" Eh Signorina...non era mica caldo quel caffè. Io lo voglio BOLLENTE Signorina. B-o-l-l-e-n-t-e."

" Ah si Signora? Lo vuole bollente?" < faccio una risatina, ma la vecchia non la capisce > Va bene Signora. Bollente lo avrà.. < dolce come il diavolo che ti accarezza per prenderti l'anima >

Torno al bancone. Ristendo il piattino, ci rimetto lo zucchero, il cucchiaino. Prendo il modulo, lo carico di caffè e lo metto su. Prendo la tazzina e prendo anche le pinzette del ghiaccio. Infilo la tazzina nel microonde. A tutto gas, per un minuto. La estraggo con le pinzette e ci metto il caffè. Poi lo metto sul vassoio. Arriva intanto il cameriere " Ehi mi raccomando < gli strizzo l'occhio> NON toccare la tazzina per nessun motivo....

Nel frattempo, mentre il cameriere porta il caffè al tavolo, io mi appoggio al bancone, e mi godo la scena. Il cameriere posa il piattino sul tavolo senza toccare la tazzina e come la vecchia ci mette le dita...ZAC! La tazzina salta per aria, con tutto il caffè..." Bruuuuciaaaaa"

Rido..rido veramente di gusto...Poi riesco dal bancone. Mi godo la scena della vecchia con un VESCICA sul pollice e sull'indice. Con il coltello dalla parte del manico chiedo
" Era abbastanza bollente signora? Andava bene?"
E lo chiedo con un tale garbo, che non può dirmi assolutamente niente. In fondo lo voleva lei BOLLENTE!!|!

La partita sul megaschermo


Cliente: " Scusi..."
Io: < con 7 piatti sulle braccia > " Si?" < sguardo truce, ma mascherato dal sorriso da statua >
Cliente: " Ma è possibile mettere sulla partitaaa?" < domanda lagnoso, mentre un pezzo di pizza sta ancora subendo la sua trasformazione a bolo >
Io: alzo le braccia per mostrare il carico> Se mi aspetta un secondo scarico questi piatti. Sa sono bollenti...
< sbuffo modello pentola e scarico i piatti al tavolo, che nel frattempo mi guardava sott'occhio. Poi ritorno dal cretino fanatico>
Io: " Mi diceva scusi?"
< richiedo sorniona. Lo squadro. Avrà 25 anni, il locale è pieno di belle ragazze e questo se fissa con la partita. Che mondo, dove finiremo?>
Cliente: " La partitaaaa"
Io: < mi gratto la testa. Medito vendetta. Medito di sputtanarlo. Io, STO lavorando. Sto fuggendo come un espresso Roma Taranto, sono DONNA, me ne fotto di calcio, è DOMENICA ce ne sono 400 di partite e mi domandi "la partitaaaa? > Beh. Solo stasera sono previste almeno 10 partiteee < rifaccio il versaccio suo > Se magari mi dice le squadre posso fare qualcosa.
Cliente: "Ah...Eh misà che era...< guarda il compagno vicino > Chi giocava?"
Vicino: " Ah boh"
Io: " Ah ho capito. Quella partita è finita mezz'ora fa"


giovedì 19 gennaio 2012

Figure di merda....

Cliente al tavolo.

Cameriere: Buonasera Signore. Prego..L'accompagno al tavolo...
Cliente: La ringrazio...
Cameriere: E' da solo?
Cliente: Eh si purtroppo... < atmosfera lugubre > Mia moglie se n'è andata dieci anni fa...
Cameriere: Oh mi dispiace molto...Condoglianze...< tono basso, sguardo triste, animo comprensivo>
Cliente: < occhi spalancati > No..che ha capito...mia moglie è vivissima. Se n'è andata dieci anni fa perchè mi ha lasciato per un avvocato. E' scappata con lui... < la frustazione riemerge >
Cameriere: < gaff tremenda. Tentativo di recuperare alla fraintesa morte della consorte > Ah..Meno male!!!
Cliente: < non dice nulla. Ti guarda, interrogativo, e severo >
Cameriere: < altra gaff. Altra cazzata detta > No..cioè..nel senso..Meno male che è viva < calca le due parole, ma poi l'insicurezza torna > N-non...che è s-scappata....co...l'avvocato...< slinguetta e fugge >



Laureata in....camerierologia...

Appena dopo pranzo, stavo gironzolando nel web alla ricerca di qualche blog simile al mio, ovvero di "sfogo vs ristorazione ". Sfortunamente mi imbatto in un blog Pro- ristorazione. Un blog aperto da gente amante del settore, blog che non cito perchè ...non me ne po' frega de meno di citarlo. Pubblico questo post perchè SO, con assoluta certezza, che  QUASI tutti i camerieri sono partiti per mantenersi da soli le spese. Sono partiti frequentando un indirizzo scientifico, classico, linguistico e poi si sono ritrovati a fare il cameriere o il barista. Quelli che invece hanno frequentato l'istituto alberghiero, molto spesso, non hanno fatto e non faranno mai questo mestiere.
Il blog in questione sosteneva che questo lavoro viene ormai fatto da chiunque, che è fatto da gente non sempre competente ( e su questo posso essere d'accordo), che dunque sarebbe giusto proteggere la categoria (!!!), e addirittura Si ai camerieri laureati, e no a quelli non laureati.
Ora...se stiamo scherzando, bene, ci sto pure io...

Una laurea, per la ristorazione?
Tanto di cappello a chi studia, ma lasciamo il titolo accademico a chi mette le mani sulle persone, ai dottori, agli avvocati e tutte le varie lauree che non elenco.
Sono d'accordo sul fatto che NON tutti sono portati, ma non ci vuole una laurea per fare questo lavoro.
Piuttosto un nobel per la pace...altrochè.
Ci vuole una laurea per apparecchiare un tavolo?
Ci vuole una laurea per prendere una comanda? Per spinare una birra? Per elencare un menù? Per descrivere un piatto? Per sopportare gente imbecille??
NO.
Sono cose che uno impara! E' il classico lavoro che si IMPARA con l'esperienza, e non con lo studio.
E, sottolineo, parlo del lavoro di SALA.
Al massimo, un corso per i vini. Da sommelier...Ma basta!
Io ho un diploma in lingue, beh..sapete che vi dico? Che ho iniziato da ZERO, e con la buona volontà HO IMPARATO a fare questo lavoro.
Perchè ragazzi miei...il lavoro AL PUBBLICO, il trattare con la gente, l'essere educati, cortesi, ORGANIZZATI, e distinguere un piatto buono da uno schifoso sono DOTI NATURALI, CHE HO C'HAI O NON C'HAI...E CHE NON SI IMPARANO SUI LIBRI!

Basta co sta cosa che serve una laurea per fare ogni cosa...
SERVE la BUONA VOLONTA' e la VOGLIA DI LAVORARE.
Chi una laurea non se la può permettere che fa? SI IMPICCA?
Anche perchè...altro TRUCCHETTO..i ristoratori preferiscono GENTE SENZA ESPERIENZA, a meno che non siano alla ricerca urgente di personale, perchè NON HANNO IMPRONTE DI ALTRI ristoranti, e possono essere modellati a piacere.
Lavoro con gente che fa questo lavoro da 15 ANNI, senza aver frequentato nessun corso, ma che ha imparato con la volontà e la voglia di lavorare.
Ci sono lavori che per essere svolti bene hanno bisogno di studio e basi solide, come l'avvocato.
C'è gente che si alza la mattina, e apre un ristorante...e tre giorni dopo chiude..
C'è gente che parte col fare questo lavoro, e decide di mettersi in proprio e fa FORTUNA.
Ma la cultura non centra.

Chi nasce tondo, non muore quadrato.

Occorre essere SVEGLI. E questo non lo imparate sui libri, belli miei.
Ragiono un attimo da cliente. Ho davanti a me un cameriere che ha imparato con l'esperienza, e uno che ha studiato ( e nella Tangenziale C'E'!! ).
Parte che non me ne accorgo...UNO....
Il cameriere che ha studiato, mi sa fare tutti gli accostamenti, sa il menù a memoria, sa ogni tipo di vino, però è LENTO COME LA BRODA DEI GNOCCHI, non sa stare al pubblico, sembra un manichino..beh preferisco MILLE volte quello che ne sa meno, che però sa stare al pubblico, e sa parlare al pubblico, sa fare la battuta al momento giusto.
Anche perchè, chi fa il mio stesso lavoro SA che al cliente, non gliene frega un cazzo di chi gli sta davanti. Ho lavorato con camerieri che erano LAUREATI IN GIURISPRUDENZA, e alla gente NON GLIENE frega UN CAZZO. Vuole mangiare e basta. Poi che glielo porti lo studente, che glielo porti lo stagista, che glielo porti l'infermiera, il direttore, il laureato in ingegneria o la commessa NON GLIENE SBATTE NA MINCHIA.


Sveglia...!!!

Adesso serve arrocciarsi le maniche, non passare anni sui libri.
Mettiamo la laurea anche qua, mettiamola ovunque..e vedrai i ristoranti che chiudono, con quello che costa l'istruzione.
Così già che è un lavoro del cazzo. Se bisogna pure PAGARE e stentare CINQUE ANNI per farlo..ADIOS AMIGOS!!!!



Cose da ristorante...L'arrivo del 10

In base al famoso 10 esistono tre categorie di persone: Quelli che lo godono, che sono i lavoratori normali,  i quali aspettano il dieci per tirare un sospiro di sollievo. Quelli che lo reputano indifferente, e sono quelli che non fanno un cazzo da mattina a sera. E in ultima posizione quelli che lo SUBISCONO, e cioè i camerieri. ( Parlo ovviamente di camerieri precari come me, che riscuotono ogni fine settimana e per cui il 10 non ha alcun valore ). L'arrivo del 10, se per la stragrande maggioranza della gente è sollievo, gioia, libertà di spendere, per noi è un inferno, una rottura di cazzo. Perchè voi.. Si voi clienti!!, arrivate in massa senza nessuno scrupolo solo perche avete riscosso!
Questo è il caso del fine settimana appena passato. Due giorni consecutivi di Overbooking (sovraprenotazioni). E la gente? La gente stava lì. A guardarci scollare, impassibile.
Alle volte ci si sente come delle scimmie allo zoo, che impazziscono perchè la gabbia è troppo stretta e girano girano su stesse...e la gente sta lì, magari coi bambini in braccio a dire "Guarda bellina la scimmietta...!"

No Signora, bellina un cazzo! Sta impazzendo, se ne accorge?
Ecco..al ristorante funziona così. Alla Tangenziale questo è una regola..
Quando queste serate incombono, quando il 10 si avvicina, e il silenzio omertoso del personale ne è prova tangibile scattano piccoli ricatti, simil minacce per il buon funzionamento del servizio. Di che parlo?
Ogni ristorante ha la sua lista dessert. Ogni ristorante ha il suo dessert di frutta. Ogni ristorante ha una sua composizione più o meno complicata di frutta. Ogni ristorante ha la macedonia.
La Tangenziale ha la tavolozza di frutta.
Purtroppo quando è il momento dei dolci e dei caffè vanno smaltiti al volo, perchè prima prendono dolce o caffè, prima si tolgono e prima si libera il tavolo.
Con la tavolozza tutto si arresta! La tavolozza è il coccio fatto a forma di orma.

Al centro, tutta la frutta tagliata a fettine. Prendi la frutta, lava la frutta, affettala, sistemala, scarta la parte brutta, non metterne poca, non metterne troppa, metti l'arancio, sopra lo zucchero di canna, mettici l'alcol.
Nei buchini invece: Panna montata, Cioccolato, Caramello/Maraschino, Gelato.
Prendi il cioccolato, scalda il cioccolato, fallo bollire, sciogli i grumi, versalo. Prendi la Panna, sbatti la panna,spremi la Panna. Prendi il gelato dal frigo, prendi un bricco, mettici acqua bollente, scaldaci lo spallinatore, poi fai la pallina di gelato. Prendi un bricchetto, spremici il caramello, passalo in grill, poi arriva il cameriere " Non ci vuole il caramello, ci vuole il maraschino"..." Porca merda, dimmelo più tardi", spegni il grill, togli il caramello, lo metti da parte, prendi il maraschino, versi il maraschino. " No ci però ci vuole due palline di gelato" ..." e sti cazzi, mo glie ce metto le mie di palle, che so quadrate...Mo se lo mangia così...mi avete rotto le palle..." metti i cucchiaini in bilico..."...sta gente de merda...Ma perchè non stanno a casa..." rimetti a posto tutto e vedi trecento comande sulla calamita " Gli andasse di traverso....Ragazzi basta eh..." rimetti l'alcool sullo zucchero, cerchi l'accendino, NON c'è. Bestemmi.. " Ragazzi, gli accendini, riportateli su..." Lo rubi da qualche parte, dai fuoco modello appiccamento incendio " Fuori dai coglioni!" terminata la tavolozza.

Tutto questo per UN DOLCE. Trecento persone in sala e tu perdi mezz'ora per sta merda!
Gonfia come un pallone, acciuffi il primo cameriere che passa:
" Le tavolozze stasera non esistono..."
" Eh ma...me le chiedono.."
" E tu non le elencare...Non ci sono..."
" Eh ma...lo sanno già..."
" Non-ci-sono!!! Se vogliono la frutta c'è la macedonia. E' sempre la stessa cosa, solo a cubetti e non a listarelle. Io ci perdo mezz'ora. E siamo con la sala piena, non me lo posso permettere. Se me ne arriva un'altra, vi inculo con la sabbia, poi ve le faccio fare a voi!"

Le tavolozze spariscono misteriosamente dalle comande...
Cosa non fa un po' di nonnismo in ambienti come il mio...

venerdì 6 gennaio 2012

La Befana...


" Buona sera Signora...E augu...


....Prego, vi accompagno al tavolo...."